Non è solo una tua impressione. Un sondaggio lo conferma: “Twitter ora fa schifo e tutte le persone in gamba si stanno spostando su Bluesky”.
Il biologo marino e conservazionista David Shiffman è stato uno dei primi “power user” ed evangelisti della comunicazione scientifica sulla piattaforma social precedentemente nota come Twitter. Nel corso degli anni, ha formato più di 2.000 scienziati a inizio carriera su come utilizzare al meglio la piattaforma per scopi professionali: fare networking con i colleghi, condividere nuove ricerche scientifiche e comunicare con il pubblico interessato.
Ma quando Elon Musk ha acquistato Twitter nel 2022, rinominandolo X, i cambiamenti apportati sia all’algoritmo che alle politiche di moderazione della piattaforma hanno allontanato Shiffman dal social media. Ha iniziato a cercare un’alternativa valida tra le piattaforme emergenti che stavano spuntando, in particolare Threads, Post, Mastodon e Bluesky. È stato tra la prima ondata di scienziati a iscriversi a Bluesky, scoprendo che, sebbene ancora agli inizi, possedeva molte delle caratteristiche che aveva apprezzato nel “Twitter dell’epoca d’oro”.
Shiffman si è anche accorto di non essere l’unico nella comunità scientifica ad avere problemi con Twitter. Questa impressione è stata ulteriormente rafforzata da articoli pubblicati su testate come Nature, Science e il Chronicle of Higher Education, che evidenziavano un crescente malcontento verso Twitter e una migrazione sempre maggiore di professionisti della scienza verso Bluesky. (Per la massima trasparenza: io stessa mi sono iscritta a Bluesky nello stesso periodo di Shiffman, per ragioni simili: Twitter aveva smesso di essere utile a livello professionale e molti degli scienziati che seguivo si stavano spostando su Bluesky. Ho eliminato definitivamente il mio account Twitter nel novembre 2024).
Spinto dalla curiosità, Shiffman ha deciso di condurre un sondaggio scientifico, annunciando i risultati in un nuovo articolo pubblicato sulla rivista Integrative and Comparative Biology. I risultati confermano che, se un tempo Twitter era la piattaforma preferita dalla maggioranza dei comunicatori scientifici, le stesse persone l’hanno poi abbandonata in massa. E tra le alternative disponibili, Bluesky sembra essere la loro nuova piattaforma di riferimento.
Shiffman, autore del libro Why Sharks Matter (Perché gli squali sono importanti), ha recentemente descritto i primi tempi di Twitter sul blog Southern Fried Science come “il cocktail party più interessante del mondo”.
“Poi ha smesso di essere utile”, ha detto Shiffman ad Ars. “Per un po’ ho temuto che questo strumento incredibilmente potente per cambiare il mondo attraverso la competenza fosse svanito. Non è svanito. Si è solo spostato. Ora è un po’ diverso e non è potente come prima, ma non è scomparso. Per me, personalmente, è stato estremamente rassicurante scoprire che così tante altre persone stavano vivendo la mia stessa esperienza. Ma era anche importante documentarlo scientificamente”.
Desideroso di raccogliere dati solidi sul fenomeno della migrazione per supportare le sue osservazioni aneddotiche, Shiffman si è rivolto alla scienziata sociale Julia Wester, una delle ricercatrici che anni prima si era iscritta a Twitter su incoraggiamento di Shiffman, per poi stancarsene e migrare anche lei su Bluesky. Pur essendo “molto meno ‘online'” dell’instancabile Shiffman, Wester è rimasta affascinata dalla proposta. “Non ero interessata solo alle prove aneddotiche, alle conversazioni che avevamo, ma anche a identificare i veri schemi”, ha detto ad Ars. “Come scienziata sociale, quando sentiamo testimonianze aneddotiche sulle esperienze delle persone, voglio sapere come si presentano su larga scala”.
Shiffman e Wester si sono rivolti a scienziati, comunicatori scientifici ed educatori che utilizzavano (o avevano utilizzato) sia Twitter che Bluesky. Le domande del sondaggio esploravano gli atteggiamenti e le esperienze degli utenti con ciascuna piattaforma in ambito professionale: quando si erano iscritti, il numero di follower e di post, per quali attività professionali usavano ciascuna piattaforma, l’utilità di ognuna per tali scopi rispetto al 2021, come avevano sentito parlare di Bluesky per la prima volta, e così via.
Gli autori riconoscono di aver analizzato una fascia demografica molto specifica tra gli utenti dei social media in generale e che c’è un inevitabile effetto di autoselezione. Tuttavia, “bisogna usare il campione e il metodo appropriati per il fenomeno che si sta studiando”, ha affermato Wester. “Per noi, non si trattava solo dell’esperienza delle persone che usano queste piattaforme, ma del fenomeno della migrazione. Perché le persone decidono di rimanere o di spostarsi? Come decidono di usare entrambe le piattaforme? Per questo, penso che abbiamo ottenuto un campione abbastanza buono per analizzare le tensioni dinamiche, le forze di attrazione e repulsione tra il rimanere su una piattaforma o optare per un’altra”.
Alla fine, hanno raccolto un campione di 813 persone. Oltre il 90% degli intervistati ha dichiarato di aver usato Twitter per conoscere i nuovi sviluppi nel proprio campo; l’85,5% per il networking professionale; e il 77,3% per la divulgazione al pubblico. Circa tre quarti degli intervistati ha affermato che la piattaforma è diventata significativamente meno utile per ciascuno di questi usi professionali da quando Musk ne ha preso il controllo. Quasi la metà ha ancora un account Twitter ma lo usa molto meno frequentemente o per niente, mentre circa il 40% ha cancellato completamente il proprio account in favore di Bluesky.
Il passaggio a una nuova piattaforma
Le lamentele degli utenti riguardo a Twitter includevano un notevole aumento di spam, pornografia, bot e post promossi da utenti che avevano pagato per la spunta di verifica, molti dei quali diffondevano contenuti estremisti. “Ho visto molto rapidamente materiale a cui non volevo che i miei post fossero associati o accostati”, ha commentato un intervistato. Ci sono state anche lamentele sull’aumento della disinformazione e su un calo significativo sia della quantità che della qualità delle interazioni, con gli intervistati che hanno descritto le loro esperienze come “spiacevoli”, “negative” o “ostili”.
Le risposte al sondaggio hanno anche rivelato una chiara dinamica di “spinta e attrazione” nella scelta di abbandonare Twitter per Bluesky. In altre parole, le persone si sentivano “spinte via” da Twitter e cercavano attivamente delle alternative. Come ha detto un intervistato: “Twitter ha iniziato a fare schifo e tutte le persone in gamba si stavano trasferendo su Bluesky”.
Bluesky si è dimostrata una piattaforma intuitiva, senza algoritmo, con un formato familiare e con strumenti utili come le “liste suggerite” (starter pack) di profili da seguire in campi specifici, il che ha reso il passaggio un po’ più facile per molti nuovi arrivati, intimiditi dalla prospettiva di dover ricostruire da zero il proprio pubblico online. Gli utenti di Bluesky hanno anche apprezzato la moderazione sulla piattaforma e la possibilità di bloccare o silenziare le persone come mezzo per sottrarsi a conversazioni più aggressive e sgradevoli. Detto questo, “se Twitter fosse ancora eccezionale, non credo che nessuna combinazione di funzionalità avrebbe potuto entusiasmare così tante persone all’idea di cambiare”, ha concluso Shiffman.


